I mezzi a trazione elettrica stanno attraversando un momento particolarmente positivo. Occorre però fare distinzione, perché ci sono mezzi che potremmo definire a lunga percorrenza, che permettono alle famiglie di muoversi anche su medie e lunghe distanze. E poi ci sono quelli a percorrenza ridotta, che ti consentono di girare in città, in piena autonomia, senza usare l’auto o i mezzi pubblici.
Tra questi mezzi, elettrici ovviamente, ce ne sono alcuni davvero molto comodi e dinamici e, soprattutto, molto meno ingombranti della classica bici a pedalata assistita. Si tratta dei monopattini elettrici.
Parente stretto del vecchio monopattino a spinta, sicuramente molto più sicuro, il monopattino elettrico ti permette di girare tra le auto, scansare il traffico, muoverti più velocemente che se andassi a piedi e, in molti modelli, di poterlo piegare e portartelo in ufficio. Ovviamente, almeno rispetto al vecchio compagno di giochi, il monopattino elettrico rientra a pieno titolo tra i mezzi di locomozione personale, con dei requisiti che lo rendono un veicolo diverso, più agevole e sicuro. Vediamo come funziona il monopattino elettrico, analizzandolo pezzo per pezzo.
La forma del monopattino elettrico è molto vicina a quella del monopattino a spinta. Quindi c’è una predella orizzontale con due ruote, più o meno larga, sulla quale mettersi in piedi. Poi c’è un asse verticale anteriore, che serve a sostenersi e ad orientare la direzione del movimento. Infine trovi anche un manubrio, con le manopole da stringere tra le mani, che servono a guidarlo. In alcuni modelli l’asse verticale è collegato alla predella con una cerniera. Questa particolarità ti permette di piegare il tuo monopattino e di portarlo con te anche in autobus o in ascensore.
Il monopattino elettrico, a differenza di quello tradizionale, ha anche delle componenti meccaniche abbastanza sofisticate. Tra queste c’è la batteria, il motore, i freni, gli ammortizzatori e il regolatore di velocità.
La batteria
La batteria è la risorsa energetica che fa viaggiare il monopattino. In pratica rappresenta l’elemento che sostituisce il carburante di un veicolo normale e che alimenta il motore. Di batterie montate sui monopattini elettrici ne trovi di tre tipi. Vediamole singolarmente.
-Batteria al nichel metallo idruro
La batteria al nichel metallo idruro, identificata dalla sigla NiMH, oggi rappresenta un ottimo compromesso tra la vecchia batteria al piombo acido, già usata sulle autovetture per alimentare l’impianto elettrico, e quella agli ioni di Litio. Questa batteria ha una capacità maggiore rispetto a quella al piombo, quindi ti consente più autonomia, ed è più economica ma anche più pesante della batteria agli ioni di Litio. Quindi è certamente migliore di quella al piombo e ti permette di risparmiare rispetto alla soluzione agli ioni di Litio.
-Batteria al piombo acido
La batteria al piombo acido è la risorsa energetica più usata e diffusa, almeno fino ad oggi. Infatti, per quanto siano più ingombranti e pesanti di quelle al nichel, queste batterie risultano ancora tra le preferite. Questo perché costano molto meno e sono capaci di una discreta autonomia.
-Batteria agli ioni di litio
La batteria agli ioni di Litio è stata realizzata con una tecnologia più recente, rispetto a quella delle sue sorelle al nichel e al piombo, ma ha un costo più alto. In compenso è molto più leggera, occupa meno spazio e ti consente maggiore autonomia. Purtroppo il prezzo di mercato, ancora abbastanza elevato, giustifica il suo uso solo sui monopattini elettrici di fascia alta che, di conseguenza, sono più performanti e costosi.
Il motore del monopattino elettrico
Il motore è il sistema trainante che permette al tuo monopattino elettrico di andare in giro con te sopra. Ovviamente le sue prestazioni sono fondamentali per consentirti di fare o non fare alcune cose. E le sue prestazioni dipendono sia dal tipo di motore che dalla sua potenza. Due caratteristiche che influiscono sul prezzo e sull’autonomia del mezzo. Dal motore, infatti, dipende la velocità di crociera del monopattino, la sua accelerazione, la capacità di superare dislivelli, i consumi e la durata della batteria. Per questa ragione alcuni modelli più performanti montano addirittura due propulsori in coppia.
Il tipo di motore si distingue soprattutto grazie alla sua potenza nominale, espressa in Watt. Il Watt, infatti, come misura della potenza del propulsore, equivale ad un’unità di energia in Joule, applicata per una unità di tempo, pari ad un minuto secondo. Quindi se il motore che monta il tuo monopattino ha un Wattaggio alto, questo ti consentirà, a parità di peso trasportato, di viaggiare più velocemente, raggiungere prima la velocità di crociera e affrontare anche delle pendenze discretamente ripide. Ma i Watt misurano anche la sua capacità di consumo e, di conseguenza, l’autonomia della batteria.
I freni del monopattino elettrico
Date le sue prestazioni e la possibilità, ormai concessa per legge, di andare in giro nei centri abitati tra automobili e pedoni, il monopattino elettrico deve poter contare su una capacità di frenata efficace. Tra l’altro il motore elettrico, a differenza di quello a scoppio, non offre, di suo, un particolare ostacolo quando viene interrotta l’alimentazione. Ciò vuol dire che non possiede nessun freno motore.
Per queste ragioni il monopattino elettrico deve essere dotato di buoni freni, capaci di bloccarlo in tempi rapidi. Il sistema frenante di un monopattino elettrico dipende anche dalla potenza che è in grado di sviluppare e dalla tecnologia che il costruttore sceglie di utilizzare. Infatti puoi trovare installati dei freni meccanici oppure quelli elettronici.
-I freni meccanici di un monopattino elettrico
I freni meccanici di un monopattino elettrico sono dei sistemi di bloccaggio progressivo di tipo tradizionale, con dei ferodi che creano attrito all’interno di un piccolo tamburo, oppure su un disco, coassiale alla ruota. Nei modelli più economici invece c’è un sistema a pedale, che crea l’attrito direttamente sulla gomma della ruota. Il freno meccanico è più efficace di quello elettronico, ma la sua energia non può essere recuperata e si disperde nell’ambiente come calore. Ovviamente il sistema meccanico ha bisogno di essere regolato periodicamente, o non potrebbe garantire un attrito efficace.
-I freni elettronici di un monopattino elettrico
I freni elettronici di un monopattino elettrico agiscono direttamente sul motore, con un effetto che è meno potente ed efficiente di quello meccanico. Però questo sistema frenante, che interviene sul rotore elettrico, non solo non necessita di manutenzione periodica, ma offre anche il vantaggio di recuperare l’energia impiegata, restituendola come ricarica all’accumulatore. Ciò vuol dire che se monti un freno elettronico, grazie alle frenate, a parità di capacità di batteria hai una maggiore autonomia di percorrenza.
Gli ammortizzatori
Ormai quasi tutti i monopattini elettrici sono dotati di un sistema di assorbimento delle asperità del manto stradale. Si tratta di piccoli ammortizzatori, montati su ogni ruota, realizzati con delle semplici molle, oppure con dei pistoni a pressione.
Il regolatore di velocità
Il regolatore di velocità del monopattino elettrico ha la stessa funzione dell’acceleratore del motorino. Cioè fa sì che la batteria eroghi più o meno potenza, modificando così la velocità del tuo mezzo. Questo regolatore agisce direttamente su un controller, che stabilisce la quantità di corrente da inviare al motore, e la interrompe quando i freni vengono attivati.
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